SEMINARIO:
“La fotografia di strada. Che cosa è stata e che cosa resta?
  In particolar modo: cosa manca?“

CONDUZIONE: Danilo Cognigni

Sabato 13 giugno ore 9:00 presso “Sala Conferenze” Villa Baruchello Porto Sant’Elpidio

La partecipazione al seminario, oltre a chi si occupa di fotografia, è particolarmente consigliata ad uno scenario intellettuale molto ampio: antropologia, sociologia, urbanistica umanistica, scienze delle comunicazione, filosofia estetica, letteratura, sono solamente alcune delle materie coinvolte nelle riflessioni su estetica e modernità relative al paesaggio.

Parigi, città cosmopolita, inizi del XX secolo: qui nasce, secondo opinione diffusa, un nuovo sguardo che contribuì poi a definire un “genere” fotografico: street photography.
Con la street photography la fotografia inizia ad occuparsi degli individui, del loro muoversi, delle loro attività di relazione; dello spirito collettivo del tempo e delle derive d’interazione.
La posta culturale di ciò che i fotografi di strada hanno restituito oscilla nel bilico dell’antropologia visiva e nel risultato di un’esplorazione situazionista.
Quanto di questi presupposti ha contribuito ad incidere sulla realtà innescandone importanti processi di cambiamento?
E che cosa si intende oggi per fotografia di strada?
A tal proposito, l’evidenza è constatabile in gran parte del manifestarsi e nelle presunzioni dell“insegnamento“ improvvisato: tutto è quasi sempre rivolto alle scelte più ironiche e all’inquadratura che farà maggiore effetto; al derivato delle prestazioni “muscolari” e acrobatiche del fotografo; più che insegnare a fotografare, occorrerebbe fornire gli strumenti per saper osservare e saper rintracciare le necessarie fonti della conoscenza. Non è poi così raro incontrare fotografi intenti nella perseveranza dell’inseguire modelli e stili già apparsi nel passato, che null’altro possiedono se non le caratteristiche di uno scavo negli abissi della nostalgia: il bambino attaccato alla gonna della mamma, la pozzanghera o la vetrina che riflettono gli edifici intorno, la mestizia del popolo della metropolitana, le ombre lunghe degli individui nei sottopassi, l’immigrato che lava il parabrezza nel mentre il mondo continua a servire e a celebrare le ovvietà, e a cui si aggiunge un vasto corollario di banali esercizi di stile confusi nella retorica e confezionati nella plastificazione della mediocrità.

E dunque oggi, oltre il dissesto enunciativo derivato dagli usi e costumi convenzionati, il fotografo se disposto al disorientamento emozionale e dotato di spirito di “finezza”, come potrebbe restituire le significazioni destinate ad una costruzione culturale?

Per partecipare al seminario gratuito e obbligatorio:
- iscriversi utilizzando l’apposito MODULO D’ISCRIZIONE
- essere tesserati petite maison des sons et lumières

Per i non tesserati è possibile partecipare previa formalizzazione del tesseramento come socio
ordinario versando la quota d’iscrizione di euro 5 valida a tempo indeterminato.
Il tesseramento potrà essere effettuato nello stesso giorno presso il luogo di svolgimento del seminario.

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La petite maison des sons et lumières è un’organizzazione no profit, l’intero ricavato viene utilizzato per lo sviluppo, per la ricerca, per l’investimento tecnologico e per i supporti didattici delle attività svolte.