Esercizi di fotografia 2016 con la 4A Edizione, vuole proporsi con un approfondimento sulle designazioni rivolte alla“notte”.
Oltre alla fotografia - materia privilegiata della petite maison des sons et lumières - letteratura, architettura, cinema, teatro, pittura, musica e altro ancora, concorreranno in un apparato organico, critico e illustrativo, a riproporre una definizione contemporanea del concetto ambivalente di realtà-simbolo legata al tema.
Tra "incanto" e "disincanto", il concetto di notte si estende ad altre connotazioni: oscurità, tenebre, buio; fino a raggiungere in senso traslato significati come: cecità, morte, abbandono, male.
Nondimeno la notte, elemento primordiale cosmogonico che indica primariamente il tempo senza la luce del sole, rappresenta un luogo possibile (privilegiato) di rivelazione, in cui la parte non cosciente degli individui si manifesta con il favore del silenzio e delle tenebre.
In età contemporanea la concezione del tempo ha subito importanti trasformazioni: da ciclico, ovvero spezzato dall'alternarsi del giorno e della notte, tende al continuo, senza interruzioni.
E così, tra luci, ombre e penombre: le dimensioni della temporalità nel contesto "moderno", hanno incluso e subordinato la "cultura delle notti", dove l'esperienza della cecità e la condizione di liberazione, convivono nel compulso orizzonte psicologico dell'uomo contemporaneo.
La notte come: un luogo, uno stare, un intervallo di tempo, una condizione dell'esistere e del consistere, uno spazio liminale, una durata, un passaggio, un'inconsistenza: tanti "mod(t)i a luogo" traslati in "gerundiali" che andranno a caratterizzare la mostrazione della notte tra incanto e disincanto.
|