Metriòtes pour la figuration
Fotografia e musica due strumenti alchemici di metamorfosi

Piano didattico ideato da Danilo Cognigni e Roberto Zechini

Docenti Danilo Cognigni: fotografo ed esperto di semiotica visiva
Roberto Zechini: musicista compositore - Estetica del suono

Il laboratorio esperenziale che prevede la condivisione tra la fotografia e la musica, vuol trasgredire e superare i codici abituali e reiterati del mettere insieme ambiti diversi a opera delle logiche attrattive radicate nei concetti di stimolazione emozionale.
E la peculiarità che lo vorrebbe posto a maggior valore rispetto ai più diffusi approcci semplicistici nei confronti delle arti applicate, consiste di fatto nell’impronta formativa di tipo accademico veicolata secondo una modalità didattica dinamica e progressiva; un vero e proprio percorso di studio condotto da docenze specialistiche simultanee e convergenti e fondate sull’approfondimento dell’espressione, della significazione e della designazione.
Un ben oltre alla fotografia intesa come mezzo di descrizione e alla musica concepita come colonna sonora, musica d‘accompagnamento o musica applicata.
La posizione del “discorso” è collocata tra: sguardi, riprese, accordi, note, apparenze, percezioni e abbagli di realtà, decantati in un interstizio espressivo fatto di suono e immagine che tende alla complessità di un’estetica figurale e musicale.

Che cosa significa per un musicista interpretare, comporre, oppure improvvisare, nel tentativo di rappresentare musicalmente la metafora di un soggetto?

E che cosa “inventerebbe” lo strumento fotografia per rendere visibile l’interpretazione di una figurazione narrativa?

E come, durante e nel concludersi di un’espressione congiunta, la complessità dei due modi linguistici si fonderanno in una nuova dialettica fino a coniugarsi in una metriòtes significante e ad emanciparsi dal limite di definizioni categoriche?
Come questo sforzo coniugativo tra due matrimoni rappresentazionali: il musicista con il suo strumento e il fotografo con il dispositivo che utilizza, con attacchi argomentativi, dispiegamenti narrativi, e arrangiamenti discorsivi diversi cercano di pervenire ad un unico corpus?

Il tentativo di risposta all’imponenza di tali quesiti è quanto il laboratorio esperenziale vorrebbe porre allo studio per mezzo di locuzioni teoretiche ed elaborazioni pratiche applicate. In altre parole, si vuole sviluppare la messa a colloquio dei vari “discorsi”, un filtro teorico da utilizzare in maniera funzionale trovando soluzioni bimediali “instabili”, ibride e mai “definitive”.
Come base del “discorso intellettuale” si vuol partire da un pensiero di Heidegger:
[...] La vicinanza che ora regna lascia vicino il vicino lasciando però essere al tempo stesso ciò che viene cercato, dunque non vicino. Di solito noi intendiamo per “vicinanza” la più piccola misura possibile della distanza fra due luoghi. Ora, invece, l’essenza della vicinanza appare nel fatto che essa avvicina il vicino tenendolo lontano.

La metriòtes pour la figuration è un progetto ambizioso, un approccio al discorso fecondo tra linguaggio ed espressione, una decostruzione dei fenomeni semplificanti a favore di un più ampio percorso istruttivo, basato su approfondimenti teoretici e sulle differenti teorie semiotiche riferite ai linguaggi artistici. Una semiotica dell’esperienza che vuol muoversi tra i nodi del vedere, del sentire, della temporalità, della ripetizione e dell”attraversamento”. Ma in modo particolare nell‘avvertire la capacità posseduta dallo “spaesamento” nel produrre un maggior valore di acutezza dei sensi e della percezione. La musica permette di viaggiare pur stando fermi, in treno ti muovi mentre stai fermo, quando fotografi fai parte e attraversi lo spazio che separa te dall’immagine di te stesso.

SINTESI DELLE FASI DIDATTICHE

1A Fase
Agli allievi, fotografi e musicisti, verrà proposto un unico soggetto già esistente che potrebbe consistere in: una esperienza partecipativa, un brano letterario, un testo poetico, un segmento drammaturgico, un racconto, un argomento, eccetera.
I docenti illustreranno in modo congiunto i processi di decostruzione dell’impianto espressivo legato al soggetto preso come riferimento. Il processo mira a mettere in risalto i significati sottesi che si insidiano nel non detto, negli spazi vuoti dell'argomento, in modo da operare uno smantellamento dell’architettura estetica già esistente. Decostruire un “testo” oppure una qualsiasi altra costruzione significante consente infatti di “agitarne” in qualche modo il contenuto: è da questa agitazione che è possibile far uscire quella parte di senso che era rimasta chiusa nell“inconscio del testo” e che indicherà in qualche modo la strada del possibile e del non ancora attuato.
L’approccio di decostruzione, operato secondo le differenti competenze accademiche, potrà fornire agli allievi una più ampia visione metodologica ed esecutiva.

2A Fase
Agli allievi, ancora in modalità congiunta, verrà proposto un “attraversamento” esperenziale basato sulla “vanenza” percettiva presente nei piani temporali e spaziali che attraversano i sistemi chiusi. Cosa accade nell’intervallo “vuoto”, nel mutismo e nella cecità, dell’occhio e dell’orecchio cinetico? Che “durata” ha un istante?

Nel mentre del trascorrere dell’attraversamento si incontreranno temi “sonori” e “visivi” come: la durata – il suono e la visione intesi come fenomeni di evenienza – la forma del trascorrere e le dinamiche di trans-posizione – scandire il tempo – sequenza e flusso – temporalità del flusso e temporalità percettiva – continuità e discontinuità, senso e direzione immaginativa.
Nel procedere del vedere e del sentire, intesi come fasi acquisitorie delle scene del reale soggettivamente percepite, un’attenzione particolare verrà rivolta al senso progressivo e al senso sincopato, e come essi nel vissuto del presente si offrano sia come stratificazione di significati che afferiscono allo scenario esperenziale in atto, a esperienze rimemorate del passato e a quelle prefigurate del futuro, sia come un’inquadratura per una tempistica dell’azione, sia come parametro per elaborare l’estensione durativa.

3A Fase
Con istruzioni disgiunte i docenti avvieranno gli allievi del proprio ambito ai processi di composizione e svolgimento narrativo finzionale.
Quindi come trasporre il significato simbolico e funzionale degli elementi che “appaiono” (non come oggettivamente potrebbero essere, ma come io li vedo e li sento), in una significanza da destinarsi? E come uno svolgimento narrativo evolverebbe il limite iconologico delle raffigurazioni in un’argomentazione significata? É proprio in questo frangente che la fotografia e la musica iniziano a cambiare la loro natura di “macchine” descrittive per divenire strumenti espressivi.
Qui inizia il dibattimento tra “esecuzione composta” piuttosto che “composizione eseguita”, tra significato e significanza, e tra figurativo e discorso figurale.

4A Fase
Le “narrazioni” fotografiche e musicali elaborate dai singoli allievi verranno poste a confronto.
I docenti attraverso la lettura e la valutazione condivisa, evidenzieranno le “riuscite” e le mancanze degli elaborati, ponendo ancora l’attenzione degli autori sugli aspetti linguistici e sulle modalità interpretative, che seppur differenti comunque si: confrontano, incontrano, intrecciano.

5A Fase
Ogni singolo musicista e ogni singolo fotografo tenteranno la coniugazione tra i due linguaggi che confluiranno in unico piano di riflessione fino a raggiungersi e a raggiungere un nuovo luogo espressivo. La condensazione di un rapporto complesso e cruciale tra suono e immagine che implicherà ora nuove problematiche sul piano linguistico e narrativo.
Attraverso l'analisi di un numero di sequenze (rappresentate dalle fotografie), il suono viene analizzato nella sua interazione col racconto visivo (analisi diegetica), con una singola fotografia (analisi sincronica) e con la struttura audiovisiva dell’intera narrazione (analisi diacronica).
Questo il segmento culmine dell’intero percorso: sequenza, ritmica, permanenza visiva, coup de dès, lateralità, progetto sonoro e progetto plastico, suono, rumore, assenza, scansione metrica, ritmo visivo, spazio grafico, spazio simbolico, sono solamente alcuni degli elementi che concorrono nella restituzione di un “audiovisivo” presunto dal soggetto di riferimento da cui si è partiti.
Ecco quindi il momento d’interazione simultanea tra suono e immagine, dove poter ragionare sul rapporto tra sonoro e visivo, e dove condividere la forza di trasmutazione da un linguaggio all’altro per raggiungere un’alchimia di metamorfosi destinata a divenire un’espressione artistica intermediale.

PROGRAMMA FOTOGRAFIA

• L’interpretazione del visibile
• Cosa devo guardare
• Il luogo breve
• Background come margine di una realtà indeterminata
• La “riduzione” bidimensionale

• La fotografia come strumento alchemico di metamorfosi
• Dalla macchina descrittiva allo strumento espressivo
• La ripresa e l’indagine del reale
• L’approccio tensivo della significazione
• Gesto e recesso
• Espressione, significazione, designazione

• Significato di testo visivo finzionale
• La condensazione come metafora
• Lo spazio simbolico, lo spazio plastico, lo spazio figurativo
• La rappresentazione miniata

• Narrazione come correlato di illustrazione
• Orizzontalità come narrazione continua
• Il processo di trans-figurazione (semiotizzazione)

• Rapporto tra sonoro e visivo
• L’espressione artistica intermediale

• Man Ray, Lazslo Moholy Nagy, Marcel Duchamp: la ricerca di uno spazio sonoro oltre l’immagine

ATTREZZATURE DI DOTAZIONE PERSONALE

• Fotocamera reflex digitale
• Cavalletto
• Computer portatile (facoltativo)
• Software per postproduzione (facoltativo)

PROGRAMMA MUSICA

Panoramica
Composizione e Improvvisazione: relazioni tecniche e teoretiche.
Il corso propone un’illustrazione generale delle questioni teoriche e storiche sulla Musica, sia come linguaggio autosufficiente sia come lingua di commento. Verranno elencati e analizzati diversi esempi di “composizione musicale pura” e di connessione del linguaggio musicale con quello artistico e letterario (pittura, scultura, fotografia, cinema, poesia, narrativa, video-arte, ecc.) nel tentativo di dimostrare l’intimo rapporto originario tra atto compositivo e atto improvvisatorio.

Obiettivi
L’obiettivo del corso è di vivere un vero e proprio laboratorio sperimentale in cui i musicisti possano comporre e improvvisare relazionandosi con altri artisti e con le loro rispettive creazioni.

Adattamenti
Per la natura e la durata del corso è prevista anche l’elaborazione di appunti e materiali già precedentemente archiviati dai partecipanti.

Valutazione finale

Materiali
• Portatile laptop con programmi sequencer e scrittura musicale (Sibelius o Finale)
• Strumenti musicali e interfacce
• Carta da musica e music stand
• Registratore Mp3

Altre risorse
Il materiale bibliografico di riferimento verrà indicato durante il corso e – conformemente alle leggi – consultato in formato pdf.

Durata del laboratorio esperenziale: 20 ore
Luogo: Scuola di Musica Fondazione Padovano Senigallia
Date di svolgimento: date di svolgimento in via di definizione
Costo: euro 100

La petite maison des sons et lumières è un’organizzazione no profit, l’intero ricavato viene utilizzato per lo sviluppo, per la ricerca, per l’investimento tecnologico e per i supporti didattici delle attività svolte. Per partecipare alle attività didattiche occorre essere nostri associati; tesseramento Socio ordinario euro 5 con validità a tempo indeterminato.