con l’entrata nel ventesimo secolo, caratterizzato in primis dalla nascita del cinema, seguito poi da tutti quelli che sono gli sviluppi che caratterizzano l’arte contemporanea, non è più possibile sostenere l’esistenza di linguaggi puri, né una separazione tra le varie forme artistiche. con l’avvento del cinema infatti, e in particolare con il cinema sonoro, si vede realizzata per la prima volta quell’unione tra immagine e parola, tra pittura e poesia; e la perfetta integrazione tra le arti spaziali e temporali, plastiche e sonore.
gli incontri dedicati vogliono essere portatori di un preciso messaggio, ovvero mostrare come con arte sia possibile “guardare” l’arte. nello specifico delle proposte selezionate, mostrare come un artista che usa la cinepresa possa raffigurare un altro artista che a sua volta tenta di interpretare il mondo attraverso i suoni e la musica. le fonti da cui il piano didattico trae spunto e consistenza espressiva sono film dove la trama musicale si intreccia strettamente con le storie; le note fanno parte dello stile di ogni singolo regista, come un portato necessario dell’immagine.
l’obiettivo si deposita sui “fatti” della musica, e li sa far parlare. documenta la nascita di un sodalizio artistico, tra uomini che vivono le loro emozioni musicali nel problematico e spesso insostenibile rapporto esistenziale con i propri simili, con le città dove vivono, e con le amicizie che sgorgano dal pentagramma. sono film capaci di catturare le magie nascoste dei luoghi, senza troppo badare alle spigolature, efficaci nel restituire l’emozione dei concerti, l’attimo dell’esibizione, l’infinitesimale spazio della creazione. sono film densi, pastosi, spesso incisi su pellicole a grana grossa a cui corrispondono ordini diversi di complessità e di lettura.
lo scopo della didattica è anche quello di contribuire al rilancio, alla rivalutazione e alla conoscenza approfondita della produzione cinematografica internazionale di alto grado artistico e qualitativo; non ultimo fare da contrappeso all’invasione imperante di immagini che hanno snaturato il significato originario del cinema, il suo spazio e la sua specificità. il cinema ha perso il primato di essere luogo/modo di visione poiché continuamente “superato” dai non-luoghi nei quali la fruizione viene fugacemente fornita allo spettatore/compratore a cui non viene chiesto altro che guardare un’immagine che si muove su uno schermo.
il piano didattico è composto da sei film differenziati contenutisticamente nell’estetica della rappresentazione, riconducibili a differenti periodi di riferimento e firmati da autori con background artistici diversi (fotografi, registi più o meno famosi, artisti, performer...), che hanno trovato nella musica l’elemento catalizzatore fra visione e suono. non più, o non solo, la musica come contorno alle scene mostrate e raccontate, ma la musica intesa come protagonista. le fonti diverse che convergono in “cinergie musica” forniscono importanti e suggestive informazioni sul come la musica diviene espressione “visibile”. tutti i film raccontano storie di grandi protagonisti offrendone la lettura del “diario di bordo” con pagine dedicate alla ripresa diretta di una performance, alla registrazione di un concerto, alla documentazione della nascita di veri capolavori della storia della musica, mediante backstage, interviste e immagini inedite. diversi sono stati gli approcci alla musica ed ai musicisti come diversi sono stati i protagonisti e le tendenze dei film. ogni film è il frutto della ricerca e della passione non solo dei registi ma degli stessi musicisti/attori che “partecipando” hanno lasciato un contributo, sia della loro espressione (da ricordare che alcuni film sono delle vere e proprie testimonianze della nascita di movimenti e tendenze) che del rapporto di questa con l’uomo, con le altre arti, con il mondo.
performances che si fanno vita, vite che si fanno performances.