venerdì 7
febbraio 2014
ore 21.30


Titolo Originale: Ed Wood
Regia: Tim Burton
Produzione: Usa
Interpreti: Johnny Depp, Vincent D’Onofrio, Martin Landau, Bill Murray, Lisa Marie, Sarah Jessica Parker
Anno: 1994
Durata: 127 minuti
Audio: italiano


Vincitore di due premi Oscar e svariati riconoscimenti, il film si ispira alla vita ed alle stravaganti opere del regista americano Edward D. Wood Jr., definito negli anni Cinquanta “il peggior regista di tutti I tempi”. Proprio le caratteristiche ambientazioni e le sceneggiature sopra le righe dei suoi film, non potevano non attrarre il più curioso dei registi contemporanei, Tim Burton, che lo ho omaggiato con un gioiellino del cui cast fanno parte alcuni grandi nomi del cinema americano.

 

Edward Wood scriveva riguardo ai suoi film, come se stesse realizzando Quarto potere, quando invece le altre persone li percepivano come... i peggiori film di sempre (Tim Burton).

Fu l’ammirazione che Tim Burton nutriva per Ed Wood che lo spinse a realizzare il film sul “peggior regista di tutti i tempi”, volendo restituire alla persona la dignità di un uomo che aveva sempre creduto nel suo lavoro, evitando di dipingerlo nel suo lato oscuro, ma immedesimandosi con il regista ed evidenziando la sua, seppur surreale, umanità.
Il film fu inizialmente pensato da due studenti di cinema: Scott Alexander e Larry Karaszewski, che avevano avuto l’idea di scrivere una sceneggiatura sulla vita di Ed Wood dal titolo “L’uomo col maglione d’angora”. Convinti del fatto che nessuno lo avrebbe mai prodotto e realizzato, i due tentarono comunque il colpaccio facendo leggere Nightmare of Ecstasy di Rudolph Grey (biografia che riporta interviste alla famiglia ed ai colleghi di Wood), a Tim Burton. Quest’ultimo, preso dalla lettura del libro e convinto sostenitore del regista, si decise a dirigerlo.
Il risultato è un gioiellino in bianco e nero, interpretato da grandi attori, che a loro volta interpretano altrettanti grandi artisti (è il caso di Martin Landau che ricopre magistralmente il ruolo di Bela Lugosi e Vincent D’Onofrio che recita nei panni di Orson Welles), in cui trasuda e sguazza l’animo burtoniano, tra scenografie e mostri di cartapesta e personaggi irresistibilmente e verosimilmente al limite del fantastico.
Burton entra nel cinema, e lo fa dalla porta di servizio, scegliendo di parlare di personaggi cari al suo immaginario: i diversi, gli incompresi, i cialtroni. Lo fa raccontando una storia vera, seppur semiseria, nel modo che gli è più congeniale, come una fiaba oscura ma comunque a lieto fine. Dirige e lascia che sia diretto da un regista di altri tempi, guarda alla grande macchina del cinema da un’altra prospettiva, rispolvera vecchie glorie. Il cinema riflette, riflettendo a sua volta un’ immagine di sè diversa e caratteristica. Un fotogramma di una lunga scena.