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venerdì
21
febbraio
2014
ore 21.30
Titolo originale: Lost in la Mancha
regia: Keith Fulton, Louis Pepe
produzione: Usa
interpreti: Terry Gilliam, Tony Grisoni, Gabriella Pescucci, Johnny
Depp
anno: 2002
durata: 89 minuti
Audio ENG Sottotitoli ITA
Vero e proprio caso cinematografico, paradossalmente, The man who
killed Don Quixote, film che Terry Gilliam avrebbe dovuto
realizzare con un cast stellare, non uscirà mai. Problemi tecnici,
atmosferici e di budget bloccano le riprese di una delle produzioni
più costose degli ultimi decenni per non riprendere mai più. Il
perchè rimane ancora un mistero. Al suo posto un documentario sul
film incompiuto, un reperto di quello che sarebbe dovuto essere.
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Non so se verrà bene o male.
La cosa pericolosa è che un sacco di gente l'aspetta, quindi potrò
deludere un sacco di gente.
Questa la dichiarazione di Terry Gilliam all’inizio delle riprese
del film, The man who killed Don Quixote, che non uscirà mai; eppure
Gilliam riesce comunque a sorprendere, con un film sulle vicende
sfortunate che hanno portato ad annullare le riprese e a rinunciare
definitivamente alla realizzazione del film. I problemi iniziano
nelle settimane precedenti il primo ciak: la troupe internazionale e
multilingue ha enormi problemi di comunicazione, gli attori sono
spesso assenti perchè impegnati in altri progetti, i cavalli non
sono addestrati e i set non insonorizzati affliggono la produzione.
Il sesto giorno di riprese, la produzione è già in ginocchio: un
improvviso nubifragio distrugge set ed attrezzature e l’attore Jean
Rochefort si ammala gravemente. Di tutto questo però rimangono gli
storyboard di Avalos ispirati alle illustrazioni di Gustav Dorè, i
disegni animati, i making of, oltre a parte del primo girato. Tutto
questo narrato dalle voci dei protagonisti e da quella fuoricampo di
Jeff Bridges (nella versione originale). Davvero come andare contro
i mulini a vento, e dimostrare come sia fragile la materia di cui
sono fatti i sogni. Per chi conosce la visionaria vena artistica di
Gilliam, si può immmaginare quello che sarebbe potuto essere dal
punto di vista figurativo ma tangibile è anche la serietà
nell’affrontare i problemi inerenti la realizzazione di un film
(ancor di più quando deve trattarsi di un kolossal dalla produzione
internazionale), vista e sentita dai protagonisti stessi. Entrare
nel cuore del cinema: questo fa Lost in La Mancha, e lo fa, questa
volta, senza costruire niente. Gilliam ( insieme ai suoi
collaboratori) ce l’ha fatta, in qualche, modo anche questa volta.

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