SEMINARIO
La Stimmung della "figura" umana contestualizzata
Tecniche di ripresa con luce naturale modulata
Programma didattico ideato da Danilo Cognigni

Il segmento didattico: La Stimmung della “figura” umana contestualizzata- Tecniche di ripresa con luce naturale modulata, vuole offrire nozioni riguardo la ripresa fotografica destinata alla realizzazione di immagini “costruite”, dove la figura umana viene rappresentata secondo un progetto significato. L’aspetto più interessante di questo seminario specialistico consiste nell’approfondimento del linguaggio fotografico attraverso l’esplorazione semiotica della narrazione attraverso le immagini.

La terna di seminari specialistici:
• Costruzione di strutture narrative con le immagini
   Il “discorso figura”. Articolazione: -La raccolta - La sequenza - Il racconto -

• Scene da "tavolo" - La messinscena di una Wunderkammer dell’immaginario -
• La Stimmung della “figura” umana contestualizzata
   Tecniche di ripresa con luce naturale modulata

è caratterizzata e regolata da una logica di collegamento sequenziale e di avanzamento progressivo, protesa all’accrescimento della conoscenza del linguaggio fotografico e di alcune tecniche di ripresa avanzate.

INCIPIT

Oltre al racconto dei volti, delle masse corporee, delle posture combinate, e tra gli elementi della scena, si insinua o tende ad insinuarsi sempre una storia. Parliamo di fotografia; della ri-presa di una “scena”, scena dove figurano: persone, cose, forme e spazi.
Ci riferiamo alla ripresa; “costruita”, manierata, quasi letteraria, luogo della mimesi: dove la narrazione si manifesta in un incastro tra visione e immagine, dove il significato è l’enigma della stessa visibilità.
Anatomie disegnate attraverso contrasti non di luce ma attraverso la luce; per l’appunto luce “modulata”. Corpi-sagome aereati, masse-corpi spostate. Spazio che entra a far parte della “pelle” della raffigurazione, come nuovo luogo, dove è il fondo/sfondo ad assumere la fusione strutturale spazializzante. Il fotografo, in questo caso, non deve riempire un fotogramma, semmai dovrebbe svuotare, sgomberare, ripulire. Ciò che occorre definire è l’insieme dei “dati” presenti nell’inquadratura prima che il lavoro del fotografo cominci, e tra questi dati, quali di essi rappresentino un ostacolo e quali un sostegno. Esistono, infatti, cliché sia psichici che fisici, percezioni già formate, assedi della memoria, fantasmi. Ed ecco allora la funzione della ri-presa, cioè il tentativo di comprendere quale è il fondamentale gioco di forze impegnato non nel rendere il visibile, ma nel rendere visibile l’apparenza del visibile.
Non costringere e ridurre la Figura all’immobilità: il soggetto oppure i soggetti naturalmente posano, fisicamente non effettuano alcun movimento nella scena, non è infatti l’istante di un movimento in questo caso a contemplare il tempo nello spazio ottico. Ecco dunque la Stimmung: un luogo per comprendere, un’apertura che apre o chiude il mondo in maniera più determinante di ogni altro sentimento intenzionale.
La Stimmung non ha carattere pre-formante assoluto, non mette in forma ciò che appare, ma consiste nello sviluppo della durata.
Nella scena, qui più propriamente definibile messinscena, possono apparire più figure, lo spazio ottico diviene macchina teatrale scenografica.
Una foto però può tendere a schiacciare la sensazione su un solo livello, saranno allora la corporeità delle superfici a rendere il senso delle distanze, e nel gruppo l’enunciazione dei sentimenti esisterà soltanto come rapporto fittizio destinato alla costruzione di una tonalità emotiva non modalizzata.

Da un punto di vista semiotico, l’esperienza laboratoriale prevista nel seminario potrà meglio aiutare poi gli allievi nella “lettura” delle immagini scattate da grandi fotografi, come ad esempio: la scomposizione del movimento attraverso il “fucile” fotografico di Marey; le tensioni movimento di Muybridge; le composizioni e lo schiacciamento degli sfondi di Strand, le tensioni-posture di Sander, la frontalità dello sguardo di Avedon, il plasticismo figurale di Klein, il formalismo modulato attraverso la luce naturale di Sudek.

La versione del seminario qui descritta, definita “SESSIONE RIDOTTA”, è stata elaborata partendo dal programma della versione integrale. Lo scopo consiste nel favorire la partecipazione a quei interessati la cui diponibilità di tempo è limitata ai fine settimana, e per tutti coloro le cui distanze dai luoghi propri di residenza rispetto al luogo di svolgimento risultano eccessive e non conciliabili con la frammentazione delle lezioni nei giorni feriali prevista nella sessione integrale.

Seppur definita “ridotta”, la sessione in oggetto non manca degli elementi fondamentali nozionistici e dei procedementi di applicazione pratica.

Di fatto rispetto alla versione “integrale”: sono state eliminate solamente quelle parti della didattica generale intese come un ulteriore approfondimento. Inoltre sono state compresse alcune fasi preparatorie destinate all’organizzazione e ottimizzate tutte la fasi dinamiche di svolgimento applicativo.

FASI LABORATORIALI

Semiotica del linguaggio - Teoretica
• Paul Klee “non rendere il visibile, ma rendere visibile”
• Francis Bacon “Dipingere le forze”
• Dalla nevrotizzazione dei cliché alla trans-figurazione
• La Stimmung come paradosso della durata
• Lo spazio ottico
• L’ombra come luogo
• Enigma e visibilità

Officina
• Organizzazione degli spazi e delle attrezzature
• Allestimento delle scene narranti
• Disposizione e orientamento degli elementi scenici
• Pannelli riflettenti e luce naturale modulata
• Illuminazione scenica e valore delle ombre
• Rilevamenti esposimetrici e “dosaggio” tempi di posa
• Ripresa

Chiusura e di sintesi
Visualizzazione e analisi degli elaborati

Date di svolgimento:  Data in via di definizione
Conduzione: Danilo Cognigni
Contributo di sostegno associativo:
• Ex allievi petite maison des sons et lumières euro 80
• Soci fondatori e sostenitori petite maison des sons et lumières euro 80
• Soci ordinari petite maison des sons et lumières euro 95
• Tutti gli interessati non soci petite maison des sons et lumières euro 110

La petite maison des sons et lumières è un’organizzazione no profit, l’intero ricavato viene utilizzato per lo sviluppo, per la ricerca, per l’investimento tecnologico e per i supporti didattici delle attività svolte. Per partecipare alle attività didattiche occorre essere nostri associati; tesseramento Socio ordinario euro 5 con validità a tempo indeterminato.